Parigi è sempre Parigi… Non c’è volta che non si torni in questa città senza restare meravigliati dalla bellezza e dalle novità che la rendono sempre interessante e godibile. Ho visitato una Parigi frenetica alla vigilia delle Olimpiadi e ho trovato a distanza di qualche anno tanti spunti e nuove aperture. Ecco la mia personale guida delle 10 cose da non perdere nella Ville Lumière. Consigli per chi visita Parigi la prima volta ma anche per gli habitué.
Parigi: Bourse de Commerce e Collezione Pinault
E’ tra le grandi novità del panorama culturale parigino post-pandemia. La Bourse de Commerce è il museo di arte contemporanea della Collezione Pinault aperto nel 2021 a rue de Viarmes, nel quartiere di Les Halles all’interno dell’ex Borsa di Commercio di Parigi.
E’ diventata la sede permanente a Parigi della collezione Francois Pinault, l’imprenditore multimiliardario francese – con un patrimonio stimato di 27 miliardi di dollari secondo la rivista Forbes 2020 – fondatore della holding Artemis e del colosso del lusso Kering che comprende brand come Gucci e Yves Saint Laurent.
François Pinault è anche uno dei maggiori collezionisti d’arte al mondo con più di 10 mila opere esposte anche nelle altre due prestigiose sedi permanenti di Palazzo Grassi e Punta della Dogana a Venezia. La Bourse de Commerce accoglie una mostra permanente di arte contemporanea su una superficie di 6.800 metri quadrati ed esibzioni temporanee, nuove produzioni, spazi dedicati ad attività culturali e un auditorium sotterraneo di 284 posti.
Al terzo piano dell’edificio il ristorante gastronomico con vista sulla chiesa di S.Eustachio e sui tetti di Parigi. Halle aux grains (Borsa del grano), il cui nome ricorda la funzione principale dell’edificio nel XVIII secolo. Nel XVI secolo era la residenza di Caterina de’ Medici poi nel 1763 divenne Borsa del grano. Il comune di Parigi, storico proprietario dell’immobile, vendette l’edificio alla Camera di commercio di Parigi nel 1946 per la cifra simbolica di un franco francese.
Il palazzo è stato dichiarato monumento nazionale e le contrattazioni hanno avuto luogo fino al 1998. Nel 2016, durante una conferenza stampa del sindaco di Parigi Anne Hidalgo e dell’imprenditore François Pinault fu annunciato il nuovo progetto di museo di arte contemporanea della Collezione Pinault.
Come per Venezia, anche questa volta il restauro del palazzo e la conversione in museo è stato affidato a Tadao Ando archistar giapponese tra i più noti sulla scena internazionale che ha progettato un sorprendente cilindro di nove metri che si erge sotto la cupola.
https://www.pinaultcollection.com/fr/boursedecommerce
Parigi: Hotel de la Marine e Collezione Al Thani
Situato in Place de la Concorde l‘Hotel de la Marine (hotel nel senso di palazzo nobile) è uno dei più imponenti edifici neoclassici di Parigi. Conosciuto anche come Hotel du Garde-Meuble è stato testimone di eventi chiave della storia francese, dal XVIII secolo a oggi.
Ha aperto le sue porte al pubblico per la prima volta dalla Rivoluzione francese a giugno 2021 dopo essere stato oggetto di un importante restauro durato quattro anni.
Il complesso architettonico, voluto da Luigi XV per ornare quella che all’epoca era conosciuta come Place Louis XV fu edificato e metà del ‘700 dal primo architetto di corte Ange-Jacques Gabriel. Inizialmente era destinato alla Garde-Meuble de la Couronne, istituzione con il compito di fornire la manutenzione dei mobili e delle opere d’arte delle residenze reali, compresi i gioielli della corona.
Lo scoppio della Rivoluzione francese segnerà per sempre la storia del palazzo. Il 13 luglio 1789 i rivoluzionari si impossessarono delle armi esposte con le quali poi assalirono la Bastiglia. Nello stesso anno il Ministero de la Marine si installò nel palazzo che da quel momento porterà il nome di Hotel de la Marine.
Quando nel 2015 il Ministero de la Marine ha lasciato l’edificio la gestione è stata affidata al Centro dei Monumenti Nazionali che nel 2017 ha avviato il restauro. L’opera di recupero ha riportato all’antico splendore gli appartamenti dell’Intendente nello stato in cui si trovavano alla fine del XVIII secolo. Ma è stato aggiunto anche un tocco di modernità con il tetto di vetro nella corte all’ingresso e un tappeto di luci nel cortile d’onore.
La visita completa (saloni, loggia e l’appartamento dell’Intendente) si svolge con audioguide geolocalizzate di ultima generazione che consentono al visitatore di vivere un’esperienza immersiva. All’interno anche un magnifico allestimento dei tesori della collezione dello sceicco Al Thani, membro della famiglia reale del Qatar. A rotazione sono esposte opere e oggetti del valore inestimabile. Una visita imperdibile.
https://www.hotel-de-la-marine.paris/it
Prima di andare via fermatevi per un drink o un light lunch al Café Lapérouse, succursale super chic del leggendario ristorante parigino Lapérouse. Il locale è caratterizzato da un arredamento romantico disegnato da Cordélia de Castellane, direttrice artistica di Dior Maison.
Ha un dehors ma consiglio di consumare all’interno per apprezzare meglio il design ispirato alle avventure di Jean-François de Lapérouse, esploratore e ufficiale della marina reale francese.
Parigi: Jardin des Plantes, il più grande orto botanico francese
Il Jardin des Plantes è un luogo molto parigino e poco turistico. E’ l’orto botanico più grande di tutta la Francia. Esteso su una superficie di 28 ettari accoglie al suo interno anche il Museo di Mineralogia, quello di Entomologia, il Museo della Paleontologia e la Grande Galleria dell’Evoluzione, dedicata alla vita animale sulla terra e all’influenza dell’uomo sul pianeta.
L’orto botanico era nel ‘600 un giardino di piante medicinali. Oggi ospita le specie più varie. La Grande Serra riproduce una foresta tropicale in scala reale con lo stesso livello di umidità, laghetti e grotte.
Nel parco è facilmente raggiungibile passeggiando la Galleria dell’Evoluzione, un immenso padiglione in ghisa di fine ‘800 che conserva su due livelli gli scheletri e l’anatomia di 7 mila specie animali, dai dinosauri, agli insetti. https://www.jardindesplantesdeparis.fr/fr
Maison Gaisbourg, un tuffo nella Parigi degli anni ‘70
Premetto che questo sito è una chicca assoluta. Inaugurato nel 2023 è sempre esaurito. Bisogna quindi prenotare (solo online ) la visita con molte settimane d’anticipo per garantirsi l’accesso. A 32 anni dalla sua morte la casa di Serge Gainsbourg (all’anagrafe Lucien Ginsburg di origine russo-ebraica), uno degli artisti musicali più famosi di Francia, apre le sue porte al pubblico grazie all’iniziativa della figlia Charlotte Gainsbourg in collaborazione con Saint Laurent.
Al 5 bis di rue Verneuil, sulla rive gauche a Saint Germain des Près, Serge Gainsbourg ha vissuto dal 1969 fino alla sua morte avvenuta nel ’91 per un arresto cardiaco. Un luogo rimasto immutato con le cicche di sigarette ancora nel posacenere, le bottiglie di vino rosso mezze vuote, il pianoforte Steinway aperto.
La visita si svolge con l’audioguida geolocalizzata e la voce narrante di Charlotte. Il muro d’ingresso è ancora ricoperto di graffiti e adesivi, un luogo di pellegrinaggio per i fan del cantante. L’esperienza è coinvolgente anche per chi non conosceva, come me, la storia dell’artista.
Foto e video sono severamente vietati per preservare la segretezza dei locali. I visitatori possono essere in tutto 6: si entra solo 2 alla volta ogni 10 minuti.
Il luogo è piccolo, solitario, con pareti e soffitti rivestiti di nero perché secondo Serge Gainsbourg il bianco si trova solo in ospedali e manicomi. Il soggiorno è stracolmo di memorabilia, una piccola cucina, al piano superiore la camera da letto di Serge in stile persiano con le mitiche scarpe bianche Zizi prodotte da Repetto, il bagno, l’armadio con pochi vestiti, il suo ufficio, l’ex camera da letto di Jane Birkin dove sono esposte le opere dell’artista.
Sono conservati oltre 25 mila tra oggetti, mobili, fotografie, documenti, abiti, libri, copertine di riviste incorniciate, dischi d’oro, anche il pacchetto blu di sigarette Gitanes vuote accanto al letto. La casa sembra ancora pervasa dalla magnetica presenza di Gainsbourg.
La visita continua al 14 di rue de Verneuil, nel Museo Gainsbourg che accoglie un archivio di oltre 3 mila manoscritti e interessanti video che ripercorrono la vita dell’artista. La prima mostra temporanea celebra la storia del singolo di successo Je t’aime… moi non plus pubblicato nel 1969 che ha lasciato un segno indelebile nella storia della musica.
Immancabile il negozio di souvenir con oggetti, vinili, libri e t-shirt. E’ possibile anche fare una pausa gastronomica al Gainsbarre, il bar-ristorante ispirato alla Maison Gainsbourg, anch’esso rivestito di nero. https://www.maisongainsbourg.fr/
La casa di Victor Hugo nel Marais
La casa del grande scrittore francese è nell’elegante palazzo Rohan-Guéménée a Place des Vosges cuore del Marais e rappresenta oggi, insieme alla Maison de Balzac e al Museo della Vita Romantica, uno dei tre musei letterari di Parigi. Qui Victor Hugo visse 16 anni dal 1832 al 1848 e vi compose alcuni dei suoi più grandi capolavori letterari e una parte dei Miserabili.
La visita della casa trasformata in museo nel 1903 grazie alla donazione di Paul Meurice permette di ripercorrere le tre principali fasi della vita dello scrittore, prima, durante e dopo l’esilio, attraverso l’esposizione di mobili e cimeli oltre a ritratti e disegni da lui stesso realizzati. L’ingresso alle collezioni permanenti è gratuito.
https://www.maisonsvictorhugo.paris.fr
La Galerie Dior, museo della leggendaria maison parigina
Avenue Montaigne non è solo una strada nell’VIII arrondissement di Parigi ma un punto di riferimento per gli amanti dell’alta moda. In un hotel particulier al civico 30 lo stilista Christian Dior il 16 dicembre del 1946 aprì la sua maison e pochi mesi dopo, il 12 febbraio del 1947, presentò al mondo la sua prima collezione di haute couture. Tra le mura di questo elegante edificio sono nate le creazioni che hanno fatto del brand Dior il simbolo indiscusso dell’eleganza francese.
A distanza di settantacinque anni dalla presentazione della sua prima sfilata la maison Dior ha reinventato il luogo in cui è nata. A marzo 2022, dopo due anni di chiusura per lavori, l’indirizzo storico ha riaperto i battenti in una veste completamente nuova. Il restyling è stato curato dall’architetto e interior designer statunitense Peter Marino che ha riunito in uno spazio di 10 mila metri quadrati le tante anime dell’universo Dior.
Il pezzo forte è La Galerie Dior, un originale spazio espositivo che ripercorre la storia della casa di moda scritta dai tanti creatori che ne hanno fatto parte nel corso degli anni dopo la morte del fondatore avvenuta nel 1957 a Montecatini Terme: Yves Saint Laurent, Marc Bohan, Gianfranco Ferré, John Galliano, Raf Simons e Maria Grazia Chiuri. La galleria simboleggia lo spirito dell’haute couture parigina svelando modelli, bozzetti originali, documenti d’archivio, accessori e pezzi eccezionali, la maggior parte dei quali esposti per la prima volta.
Nella galleria spiccano tutte le creazioni che hanno fatto la storia della maison. Non mancano le fotografie della vita privata dello stilista con gli amici Salvador Dalì e Christian Bérard. È possibile entrare nel vecchio ufficio di Dior riportato al suo stato originale, sbirciare attraverso un pavimento di vetro nel camerino in cui le modelle facevano gli ultimi ritocchi prima delle sfilate e fare due chiacchiere con i sarti che spiegano la filosofia della maison.
Ma a impressionare è la grande scala a chiocciola all’ingresso circondata da un coloratissimo diorama con 452 miniature di abiti e 1.422 oggetti stampati in 3D che rappresentano le produzioni più famose del brand come le boccette di profumo J’Adore e i modelli in scala delle borse Saddle e Lady Dior.
https://www.galeriedior.com/it
Museo Bourdelle, lo scultore francese erede di Rodin
E’ il luogo ideale per gli amanti della scultura: il museo Bourdelle è dedicato all’opera di Émile-Antoine Bourdelle, uno dei più grandi scultori francesi. Si trova nel XV arrondissement a pochi passi dalla Tour Montparnasse e sorge nella casa, con atelier e giardini, in cui l’artista visse e lavorò dal 1885 al 1929 (anno della sua morte) producendo la maggior parte delle sue opere. Oltre alle creazioni di Bourdelle sono esposti capolavori di Auguste Rodin, Eugène Carrière, Adolphe Monticelli ed Eugène Delacroix.
Bourdelle è noto non solo per essere stato allievo di Rodin col quale lavorò quindici anni ma anche per la sua attenzione all’influenza greca e alla fusione dell’arte gotica romanica con il gusto francese. La scultura per lui era soprattutto costruzione e architettura. Fu lo stesso Bourdelle a voler trasformare la casa in un museo. Solo nel 1949, vent’anni dopo la morte dell’artista, venne inaugurato.
Tra il 2021 e il 2023 il museo è stato oggetto di un importante intervento di restauro e ripensato completamente il percorso delle collezioni. Tra le novità l’apertura di un café-ristorante Le Rhodia, in omaggio alla figlia di Bourdelle, che propone un menù biologico. https://lerhodia-bourdelle.fr/
I giardini del museo sono pieni di sculture: si respira ancora l’atmosfera della Montparnasse della belle époque. Il Museo Bourdelle custodisce più di 2 mila gessi e altrettanti bronzi, disegni dell’artista, fotografie e una singolare carrellata di busti dedicati a Beethoven di cui Bourdelle era grande estimatore.
https://www.bourdelle.paris.fr
Aperitivo, cena e dopocena: dove andare a Parigi?
Harry’s Bar New York, il più antico cocktail bar d’Europa
Nel 1911 il newyorkese Tod Sloan chiude il suo bar di Manhattan per riaprirne uno uguale a Parigi dando vita a uno degli indirizzi più leggendari dei cocktail bar. Qui scrittori come Hemingway, Sartre o Blondin sono passati per gustare drink che hanno fatto storia, dal Bloody Mary (la cui prima ricetta fu sperimentata in questo locale) al White Lady.
L’Harry’s New York Bar è un luogo cosmopolita, sofisticato e chic, arredato in stile anglosassone con una lista di centinaia di cocktail. Un piccolo angolo di Manhattan a Parigi vicino all’Opera aperto da oltre un secolo. Alcuni cocktail come l’Harry’s Pick Me Up (grand marnier, cognac, champagne e succo d’arancia) o il Blue Lagoon (vodka, curaçao blu e succo di pompelmo) valgono sicuramente una visita. Il giovedì e venerdì c’è anche musica dal vivo. Al piano-bar il compositore George Gershwin scrisse la celebre aria Un americano a Parigi.
L’Harry’s Bar ha festeggiato il centenario del suo cocktail al succo di pomodoro, il Bloody Mary, considerato un rimedio per i postumi della sbornia, fatto con sale, pepe, tabasco, salsa Worcestershire, succo di limone, vodka e succo di pomodoro. Sono tante le leggende sull’origine del cocktail: per alcuni si ispira a una donna che usciva con Hemingway di nome Mary. Si dice che lo scrittore volesse un drink mescolato con del succo in modo che lei non sentisse l’odore dell’alcol nel suo alito.
Cucina Mutualité, il ristorante italiano di Alain Ducasse (Teritoria)
Quando viaggio evito di mangiare nei ristoranti italiani. Ma a volte bisogna fare un’eccezione: è il caso di Cucina Mutualité, un delizioso locale nel Quartiere Latino affiliato al brand di Alain Ducasse Teritoria. Il giovane chef Alessandro Mascheroni, 27 anni milanese, ha studiato nell’Academy del guru della cucina francese e oggi in questo ristorante propone una gustosa cucina italiana ma con un tocco d’oltralpe. Il locale si trova nell’edificio della Mutualité: ha un design fresco, vitaminico, contemporaneo ma molto accogliente. L’allestimento porta la firma di Jean Michel Wilmotte che ha già realizzato per Ducasse la ristrutturazione del ristorante Spoon alla Bourse.
Il decor ricorda lo stile di Ettore Sottsass, il grande maestro del design italiano. Le posate sono disegnate da Pininfarina per Mepra. Qua e là penzolano salumi di maglia mentre spicca sulle pareti un monumentale ritratto di Caterina de’ Medici. Il ristorante propone pasta, pizza, ricette italiane: un vitel tonné leggerissimo, l’insalata di carciofi, il risotto tricolore con datterini confit siciliani, un’ottima cotoletta milanese con patate novelle listellate. E per concludere panna cotta e fragole.
La community Teritoria fondata da Alain Ducasse riunisce ristoratori, albergatori e viaggiatori impegnati in un’ospitalità autentica e consapevole. Le oltre 430 strutture di Teritoria condividono la stessa missione: inventare un turismo che faccia amare il mondo. www.teritoria.com
Madame Arthur: spettacoli drag queen e musica francese
Madame Arthur è un locale storico di Pigalle: il primo cabaret di travestiti a Parigi. Se volete trascorrere una serata originale e molto francese senza trasgressioni ma all’insegna del divertimento mai volgare è il luogo giusto. Aperto nel 1946 Madame Arthur ha visto sfilare star come Bambi e Coccinelle, Serge Gainsbourg ha mosso qui i suoi primi passi. Oggi questo cabaret onora la musica in francese nei suoi spettacoli e nei dj set che durano tutta la notte.
Ogni settimana, potrete assistere ad un nuovo spettacolo in piedi, magnificamente interpretato dagli artisti travestis: musicisti, cantanti, attori che rivisitano al pianoforte e cantando dal vivo il repertorio francese e non solo comprese le hit internazionali ma rigorosamente in lingua francese! Stravaganza, risate e spensieratezza sono gli ingredienti delle serate i cui biglietti sono comodamente acquistabili online al prezzo di 30 euro. Dopo lo spettacolo il cabaret si trasforma in night club dove poter ballare fino alla mattina.
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