Trieste, l’arte, il mare , la moda. Da 18 anni, ogni weekend di metà luglio la città di Trieste si trasforma nella capitale internazionale della creatività grazie a ITS, International Talent Support, piattaforma per giovani designer di tutto il mondo, ideata da Barbara Franchin, triestina, che ha deciso di dedicare la sua vita alla celebrazione dell’estro. Oltre 800 creativi da 80 paesi del mondo (un centinaio i cinesi mentre gli italiani sono solo il 10 per cento) presentano le loro creazioni di moda e accessori.
Una trentina vengono prescelti da una giuria di qualità che decreta, durante un fashion show finale strabiliante, il vincitore nelle varie categorie (fashion, accessori, gioielli). Trieste diventa quindi un trampolino di lancio che proietta i giovani talenti nella galassia della moda come accaduto 4 anni fa per Demna Gvasalia, vincitore del contest, diventato direttore creativo di una grande maison come Balenciaga oltre che del proprio brand Vetements.
Quest’anno il mosaico ITS a Trieste si arricchisce di un tassello importante con la nascita dell’ITS Arcademy che avrà come punto qualificante l’immenso archivio costruito in questi anni. Al suo interno 18 mila portfolio, 500 tra abiti e accessori, oltre 100 mila immagini. Un tuffo nella creatività senza confini presto fruibile in uno spazio di oltre 2 mila metri quadrati. Un seme destinato ad alimentare una foresta di talenti.
Trieste: intervista a Barbara Franchin
D. E’ il mare di Trieste ad averle ispirato questo progetto senza confini?
R. Mi sveglio ogni mattina con il mare davanti agli occhi. Avere l’immensità davanti aiuta a pensare a cose che possono sembrare apparentemente impossibili.
D. Cosa faceva prima di ITS?
R. Ho studiato per mettere ordine nel disordine facendo ragioneria. Poi mi sono innamorata professionalmente di una ragazza che disegnava vestiti. Le ho detto: “io e te dobbiamo fare qualcosa insieme”. Ho messo da parte un po’ di soldi e sono tornata.
Abbiamo aperto un negozio, ho imparato a tagliare e cucire e da lì ho capito che quello era il mondo che volevo vivere. Ho deciso così scientificamente di fare qualcosa che amassi davvero e dedicare la vita alla mia passione che è la creatività. Questa scelta ha però un prezzo, io non possiedo nulla, ma ho 18 mila portfolio, 500 vestiti e una vita fino a questo momento totalmente appagante.
D. I ragazzi che passano da ITS come la considerano?
R. Come un’amica, una persona in grado di comprenderli. Sanno che c’è qualcuno che intercetta e capisce la loro creatività non facendoli sentire più soli.
D. Trieste e la moda. E’ stato difficile intaccare il monopolio delle grandi capitali del fashion?
R. Per la creatività attualmente nel mondo esiste solo Trieste e basta. Le cose esistono perchè qualcuno le ha fatte iniziare. Il cinema a Roma è nato perchè qualcuno l’ha fatto iniziare. Lo stesso vale per la moda a Milano.
D. Cosa diventerà ITS nei prossimi anni?
R. L’evoluzione è vicina. Abbiamo le chiavi in mano. La Fondazione CR di Trieste ci ha dato in forma gratuita uno spazio con 10 stanze che conterranno tutto il nostro immenso archivio. Nascerà presto l’Arcademy: Arca perché abbiamo la folle pretesa di salvare la bellezza e Accademia perché ci sarà una parte educativa.
Un luogo aperto a tutti: turisti e insider del fashion. Prevediamo anche un’esposizione pubblica e una mostra l’anno. Sarà un laboratorio permanente per famiglie, bambini, ragazzi. La missione è di dare spazio a tutti coloro che desiderano comunicare la loro creatività senza sentirsi in colpa. Non sarà una scuola ma un luogo di incontro.
D. Le capita di indossare i capi realizzati per il fashion show finale?
R. Solo se li acquisto. Gli abiti conservati in archivio no. Devono durare per sempre.
D. Come vede la moda fra 10 anni?
R. Sicuramente avremo un’evoluzione in termini di materiali. La moda dovrà riflettere sulla sostenibilità, aprirsi a nuovi materiali e alla tecnologia che si infiltrerà nella moda nonostante la moda.
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