Ballo del Doge, il momento più sontuoso e mondano del Carnevale di Venezia, considerato uno dei primi dieci eventi al mondo. Riservato a 400 facoltosi ospiti, disposti a spendere fino a 3 mila euro a persona per il pacchetto “gold” (maschera inclusa, ne costa 800 solo l’ingresso all’after dinner), per il 25esimo anno illuminerà il 10 febbraio con centinaia di candele i tre piani di Palazzo Pisani Moretta sul Canal Grande. Il tema di questa edizione è “Rebirth & Celebration” (Rinascita e Celebrazione).
Ho avuto la fortuna di partecipare al Ballo del Doge lo scorso anno, invitata dalla signora Antonia Sautter, mente e anima del Ballo. Suoi, l’allestimento, gli arredi, la scelta degli artisti, le coreografie e soprattutto i costumi che produce ogni anno per clienti italiani, stranieri e per se stessa. Antonia Sautter è conosciuta nel mondo del cinema per aver realizzato le maschere del film di Stanley Kubrick “Eyes Wide Shut”.
L’abito sfoggiato da Antonia Sautter un anno fa, era ispirato a Veronica Franco, cortigiana coltissima (fu poetessa, pittrice e musicista) e ambasciatrice della Serenissima nel ‘500. Ho visitato il laboratorio una settimana prima del ballo: era la stanza dei giochi di Antonia Sautter durante l’infanzia. Qui una decina di sarte trasforma in realtà tutte le sue visioni. Nell’atelier sono invece conservati 300 dei 1500 costumi della collezione. Abiti magnificenti, di fantasia o storici, come quelli ispirati a re e regine del passato. Per me, che non ho mai amato i travestimenti e tanto meno le feste in costume, il Ballo del Doge è stato come vivere un sogno.
Ballo del Doge: hotel Bauer e la scelta dell’abito
L’hotel Bauer per una settimana diventa il quartier generale della prova-costume per il Ballo del Doge. Un gruppo di ragazze premurose consiglia l’abito giusto per la serata. Si compila una scheda con le misure richieste: altezza, torace, vita, fianchi. Ma non siamo noi a scegliere, è l’abito che sceglie noi. Sono rimasta colpita da un costume di stile secentesco, in taffeta di seta color verde oliva, la gonna lunga con il cerchio, il corpetto trapuntato di perle e perline, le maniche ricche e gonfie di passamanerie. L’effetto vitino di vespa si ottiene indossando sotto la gonna una ciambella imbottita all’altezza della vita. 700 euro il costo del noleggio per un abito come il mio, considerato un medio-luxury, 3500 euro il prezzo richiesto in caso di acquisto. Se la vestizione al Bauer procede senza intoppi, quella in hotel necessita di un aiuto, specie se si è soli. Luisa, la cameriera al piano dell’hotel Metropole, dove ho alloggiato la notte del Ballo, mi stringe a dovere il corpetto e l’effetto è quello di un generoso decollete. Indosso una mascherina e mi avvio per le calli di una Venezia brulicante di maschere.
Inizia la festa al Ballo del Doge. L’invito indica le 21 come orario tassativo. Né prima, né più tardi. Tutto è studiato nei minimi dettagli, l’evento si consuma nell’arco di 24 ore, compreso l’allestimento e il disallestimento dei tre piani del palazzo. Ed è un miracolo logistico perchè tutti gli arredi devono passare da una porticina larga appena un metro e mezzo che si affaccia sul Canal Grande, accanto all’ingresso ufficiale. Una volta varcata la soglia, si entra in un’altra dimensione. L’atmosfera è sospesa, gli ospiti si muovono come al rallentatore sorseggiando calici di champagne Pommery.
Ballo del Doge: il mistero e i personaggi
C’è tanto mistero al Ballo del Doge, ci si guarda attraverso le maschere, ci si ammira. I costumi sono tutti straordinari, ce n’è sempre uno più bello che si aggiunge al parterre degli ospiti e dei 90 artisti che animano la serata. E’ un tripudio di copricapi, piume, velluti, broccati e ricami sfarzosi. Con il naso all’insù, immersi in una musica ancestrale, guardiamo l’esibizione di contorsionisti, equilibristi, reginette maliziose con il seno scoperto, violiniste e cantanti liriche più rock che classiche. E’ tutto un disperdersi nei meandri della fantasia e delle sorprese.
Anche la cena placée al Ballo del Doge è un’esperienza. All’allestimento barocco della tavola, sempre curato dalla signora Sautter e diverso per ogni sala, fanno da contrappunto i piatti preparati dallo chef Nicola Batavia (suo è il “Birichin” di Torino e il recentissimo “Egg”). Il menù è scritto su un’originale meridiana a forma di stella che ruota. Al tavolo riceviamo la visita di Casanova, un bel ragazzo dagli occhi color del cielo, che si concede alle foto delle signore, non tradendo la sua natura di gran seduttore.
Su una stella dorata di cartone indichiamo il nostro desiderio che appenderemo alla parete di una sala blu notte, come un cielo stellato. Il Ballo del Doge prosegue tra performance di artisti e balli. Provo a decifrare l’antropologia degli ospiti. C’è qualche personaggio famoso: Zucchero, amico personale della signora Sautter, indossa l’abito di un nobile del Settecento; l’atleta para-olimipica Bebe Vio risplende in un costume fucsia da damigella dell’Ottocento. I rumors pre-Ballo davano anche l’arrivo a sorpresa di Al Pacino, che ha rinunciato all’ultimo per impegni di lavoro. L’ambiente è poliglotta. Sette avvenenti ragazze di Toronto sono venute appositamente dal Canada per partecipare al Ballo, dopo aver trascorso qualche giorno sugli sci a Cortina. Un uomo con la divisa rosso cremisi e oro viene dal Bahrein. Beve champagne nonostante i precetti del Corano: “mi piace vivere bene” dice.
Un’elegante signora finlandese insieme al marito russo. Americani, inglesi, francesi, arabi. Tutto il mondo del jet set passa per il Ballo del Doge, fra le 100 esperienze da fare almeno una volta nella vita, e resta stregato dal sogno che si consuma ogni anno, tra luci soffuse, musiche meravigliose e costumi da sogno. Una notte lunghissima che si conclude, passate le 3 del mattino. Rientro in hotel stanca ma inebriata, in una Venezia, che si è da poco addormentata circondata dall’atmosfera magica della laguna.
Ballo del Doge
Palazzo Pisani Moretta, Venezia
info@ballodeldoge.com
Antonia Sautter Creations & Events
San Marco 1286-30124 Venezia
Tel: +39 041-2413802
www.antoniasautter.it
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