Bu:r Milano: la cena è una sorpresa, firmato Les Collectionneurs

Scritto da  Laura & Valentina  in 

Ci sono esperienze che ti aspetti ed altre che ti sorprendono. Al Bu:r di Eugenio Boer si va per vivere una sorpresa. Quella pensata dallo chef per i suoi commensali. E capirete perchè. Abbiamo provato questa novità nel panorama gastronomico milanese (il locale è aperto dall’estate 2018 dov’era un tempo il primo ristorante russo a Milano) perchè il Bu:r è entrato nella raffinata selezione di Les Collectionneurs (www.lescollectionneurs.com), un brand che raggruppa strutture di stile in tutto il mondo tra hotel e ristoranti, che abbiamo già avuto occasione di testare.

Bu:r: il ristorante di Eugenio Boer

Bu:r - Eugenio Boer

Bu:r, dal cognome dello chef stellato, Eugenio Boer, classe ’78, origini di mare (metà olandese di Voorburg, metà ligure di Sestri Levante). Chef giramondo che ha lavorato da Palermo a Berlino, dalla Toscana alla Val Badia, dove è approdato alla corte del tristellato Norbert Niederkofler, al St. Hubertus di San Cassiano. La prima stella per Eugenio è arrivata dopo 2 anni alla guida del ristorante milanese “Essenza”.  Ma lo chef voleva una creatura tutta sua e così è nato Bu:r con il quale ambisce alla stella bis.


Bu:r: l’atmosfera da privé

Bu:r è uno scrigno intimo, luci soffuse, atmosfera da privé, massimo 30 coperti in un contesto ovattato con moquette ocra, mobili di modernariato, stampe di gusto cinese alle pareti e una tavola minimalista, come lo sono i tovaglioli in lino con i due pallini rossi ricamati (che richiamano i due puntini del cognome). Ricercate anche le posate in acciaio bianco e una parete specchiata che fa da quinta all’ambiente.

L’approccio al Bu:r è concettuale. Non esiste il classico menu ma una carta con 7 suggestioni (dalle cromie, al mare e monti, all’omaggio ai grandi chef). E’ la vita stessa dello chef: irrequieta, avventurosa, curiosa. Tutto il percorso è una sorpresa, con esperimenti a volte arditi (ad esempio la lingua dei Rolling Stones rivisitata) ma anche alcune certezze come la forma di burro della Normandia spalmato sul pane di grani “nordici”, cavallo di battaglia dello chef che unisce la tradizione della focaccia genovese con la varietà delle spezie.

Bu:r: i piatti

Si comincia dai secondi e si finisce con i primi, per non avere subito il senso di sazietà. Il pane con il burro arriva dopo quattro portate. E’ l’ennesima sorpresa. In un cofanetto, delizie dolci e caramelle al mou per concludere la serata. Non esistono regole al Bu:r, solo la curiosità di scoprire cosa ha immaginato per noi lo chef. Ed è bello lasciarsi andare così…

Il prezzo varia a seconda del numero di suggestioni scelte, 3, 5 o 7. Su ogni tavolo una cupolina di vetro e all’interno un animaletto in plastica, una mucca. E’ il piccolo rebus che ci accompagna nel corso di tutta la serata e che alla fine verrà svelato…

Il benvenuto dello Chef è una crema di carota viola, con trancio di sgombro e cialda di pane. Segue un piatto artistico, omaggio a Gualtiero Marchesi. Un vero dripping sul piatto che si ispira alla pratica pittorica di Jackson Pollock, composto da cozze ripiene di cozze, accompagnate da punte di maionese colorata. Un filetto alla wellington, tenerissimo, con salsa di ribes nero precede il risotto alla parmigiana con succo di limone, quinta portata. La ricetta è di Nino Bergese, primo in Italia ad avere ricevuto due stelle Michelin, chiamato anche il “il cuoco dei re, il re dei cuochi” perché era solito cucinare per le casate reali. Con questo piatto Eugenio Boer omaggia la città milanese.

Come pre-dessert viene servito un gelato dolce-salato allo zenzero adagiato su un crumble, per poi concludere con una bavarese all’arancia, dolce citrico, ricordo della Sicilia dove lo chef ha trascorso sette anni. Le portate sono accompagnate da una scelta di vini francesi, dallo champagne al pinot nero, all’amaro abbinato al dolce.

La progettazione del Bu:r è stata affidata all’architetto Mario Abruzzese, a dirigere la sala Simone Dimitri, arrivato dal bistrot del Mandarin Oriental di Milano.

Sotto le insegne di Eugenio Boer un altro locale ha appena inaugurato a Milano: si chiama Altrimenti, ed è un bistrot sempre molto raffinato, in stile minimal, ma meno impegnativo del Bu:r e in cui lo chef metterà la sua vena più leggera.

Bu:r
Via Mercalli angolo Via F.D’Assisi
20122 Milano
Tel. +39 0262065383
Web: 
restaurantboer.com

Altrimenti,
Via Monte Bianco 2/A 20149 Milano
Tel. +39 02 82778751
Web: 
www.altrimenti.eu

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