Era tra le esperienze in cima alla mia lista dei desideri. Poter vedere l’aurora boreale. Ho letto molto in proposito, parlato con amici reduci da questo viaggio e alla fine ho scelto Tromso, in Norvegia per realizzare questo piccolo sogno. Siamo nell’estremo nord dell’Europa, all’altezza del 70esimo parallelo, 350 chilometri sopra il Circolo Polare Artico. Tromso è definita la “capitale artica”, l’ultimo avamposto prima che la natura diventi l’unica e assoluta dominatrice del territorio. Adagiata su una delle tante isole tra i fiordi con le sue casette di legno colorato, Tromso ha 75 mila abitanti, molti dei quali giovani da tutto il mondo che fequentano i corsi della sua ottima università.
Una città a misura d’uomo, perennemente imbiancata di neve nel periodo invernale. Il piccolo aeroporto dista una manciata di chilometri dal centro città, raggiungibile attraverso tunnel scavati nella montagna con bus, più economici, o taxi al costo di 20-25 euro.
Ho volato verso Tromso con Norwegian Airlines da Roma facendo un breve scalo a Oslo, più lunga la sosta al ritorno. E ho prenotato online un hotel della catena ConfortExpress, una struttura nuova e centrale ma estremamente basica. Senza colazione, con la possibilità di acquistare nella lobby (che sembra un piccolo bar) l’occorrente: yogurt, panini, dolci, caffè. Fatto molto curioso e unico nella mia esperienza alberghiera, questo tipo di hotel non prevede la pulizia giornaliera della camera e il cambio degli asciugamani (per preservare l’ambiente e contenere i costi). Servizi che si possono ovviamente richiedere pagando un extra.
La Norvegia è infatti un paese molto caro e al tempo stesso essenziale nell’offerta dei servizi. Le ordinazioni al ristorante si fanno al banco e si paga subito tutto con carta di credito. Anche il caffè e i biglietti dell’autobus si acquistano con carta di credito. Circola poco contante e a mio parere, per la durata di un long weekend (3 notti è un tempo sufficiente per visitare Tromso) non serve cambiare gli euro.
Tromso: la fata verde
Riuscire a vedere l’aurora boreale è forse lo scopo principale di questo viaggio, anche se a Tromso ci sono molte altre attività interessanti da fare. Il fenomeno dell’aurora boreale è visibile di notte ma a determinate condizioni. Innanzitutto bisogna scegliere la stagione giusta: da novembre a fine marzo-inizio aprile. Il tempo dev’essere inoltre favorevole con il cielo sgombero da nuvole ed un’attività solare particolarmente intensa. Per questo consiglio un’escursione itinerante che consente di spostarsi in più location per avere maggiori possibilità di vedere l’aurora boreale.
Dimenticate però di poter percepire la scia verde come immortalata negli scatti fotografici di macchine professionali. Con il mio Samsung S9 Plus sono comunque riuscita a fotografare l’aurora in modo piuttosto soddisfacente come potrete vedere nella gallery. Anche se l’aurora è visibile, l’occhio umano non riesce a catturare ogni singola particella di quella luce meravigliosa e l’effetto ad occhio nudo non è così scintillante.
Grazie all’Ente del Turismo della Norvegia ho effettuato l’escursione proposta da Tromso Safari, agenzia con base all’Hotel Radisson Blu. Il Safari Aurora in Minibus è più costoso (circa 150 euro) ma, al contrario delle altre escursioni in pullman, è molto flessibile. Consente di spostarsi velocemente da un luogo all’altro per avere maggiori possibilità di avvistamento ed è aperto a un numero ristretto di turisti, massimo 15. Noi eravamo solo 9, con la guida, esperta fotografa, Ayaka Niina, giapponese di 30 anni, grande appassionata del suo lavoro.
Grazie alla sua perizia e alle app previsionali sull’indice dell’attività solare, siamo riusciti a vedere l’aurora boreale! La sua macchina fotografica ha fatto il resto e il risultato è stato assolutamente strepitoso. Vedere l’aurora è una piccola conquista. Si sta ore al freddo, immersi nella neve e quando appare e la si vede addirittura “danzare”, è un sogno che si realizza. Un cioccolato caldo e uno snack a base di brown cheese, formaggio norvegese che sa di caramello, sono di conforto al termine di una gita notturna durata 7 ore e conclusa alle 2 del mattino.
Tromso: alla scoperta delle tradizioni Sami
Sempre con Tromso Safari e con il supporto dell’Ente del Turismo Norvegese abbiamo vissuto un’altra bella esperienza all’interno di un villaggio Sami. I Sami sono un’etnia che vive nella zona del Circolo Polare Artico, circa 100 mila persone censite.
La loro sopravvivenza dipende dalle renne che vengono allevate e utilizzate per i trasporti, la costruzione di tende, la concia di cappotti e coperte e, ovviamente, come cibo. Abbiamo raggiunto il villaggio Sami, a un’ora da Tromso, attraverso un suggestivo paesaggio nordico tra montagne e laghetti. Poi con la guida Jhonny, puro Sami, abbiamo fatto un giro sulle slitte trainate da renne, dato loro da mangiare all’interno di un recinto, e mangiato stufato di renna come fanno i veri Sami, dentro una tenda riscaldata. Al termine del pasto Jhonny ha intonato uno yoik, tipico canto Sami che somiglia a un mantra, composto da suo zio prima di morire e tramandato per generazioni.
Tromso: cosa fare?
Oltre al must dell’aurora boreale, due mezze giornate a Tromso sono sufficienti per visitare alcune interessanti attrazioni. La Cattedrale Artica è una chiesa dal design moderno, iconica e riconoscibile anche a distanza (www.ishavskatedralen.no). Costruita nel 1965 ha il secondo vetro artistico in mosaico più grande d’Europa.
Si raggiunge dal centro in bus (i mezzi sono tutti dotati di prese usb per ricaricare i cellulari messi a dura prova dal freddo) o a piedi, attraverso un ponte panoramico di collegamento. Basta allungarsi di qualche centinaio di metri e si arriva alla funivia che porta in cima al punto più panoramico della città da cui si gode un’ottima vista (https://fjellheisen.no/). C’è un caffè molto carino e minimalista con vetrate panoramiche.
Tra le altre cose che personalmente ho fatto, suggerisco il NordNosk Kunst Museum (www.nnkm.no) che ospita un’esposizione d’arte contemporanea e un dipinto di Edward Munch, l’artista norvegese del famoso “Urlo”. Altra attrazione, Polaria, l’acquario che accoglie 3 leoni di mare e una serie di curiosità sulla fauna marina polare (https://polaria.no/). Curiosa l’architettura che ricorda esternamente lastre di ghiaccio appoggiate l’una sull’altra.
Tromso: cosa mangiare?
Salmone, merluzzo, balena, renna. Sono le materie prime più diffuse e cucinate secondo le ricette locali, presenti nei menu di tutti i ristoranti di Tromso. Mi sento però di segnalare solo un locale molto particolare: l’Huken Pub. Si trova dentro una casetta di legno bianca, davanti al porto. Arredi vintage, ambiente accogliente con stufa a legno sempre accesa, sembra di entrare in una casa privata.
Serve ottimi hamburger e patate al cartoccio farcite in modo creativo (https://www.facebook.com/hukenpub/). Se volete invece provare la sensazione di bere un cocktail a -5 gradi andate all’Ice Bar. Bancone, sedute, tavoli e statue sono scolpiti nel ghiaccio. Lo è anche il bicchiere nel quale è contenuto il drink. Una puntata veloce, dieci minuti al massimo, per togliervi la curiosità (https://www.magicice.no/)
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