La “rinascita” di Borgo Ripa tra hospitality & food nella Roma del Seicento
Roma, 1640. Un borgo appartenente alla famiglia Doria Pamphilj, tra le più antiche dinastie romane che vanta anche un Pontefice, Innocenzo X, conosciuto come gran benefattore. Un magnifico giardino che lambiva le sponde del Tevere, chiamato “Giardino delle delizie” appartenuto a Donna Olimpia Maidalchini Pamphilj, nonché cognata del Papa. Una delle donne più famose e astute del XVII secolo, soprannominata “Pimpaccia” o “Papessa” per il suo forte potere e la condotta di vita sopra le righe.
Una piccola splendida chiesa, Santa Maria in Cappella, risalente all’XI secolo, nata sulla via del mediterraneo e del pellegrinaggio, ricca di antiche reliquie tra cui un crocifisso del Borromini. Oggi queste meraviglie rinascono sotto le insegne di “Borgo Ripa”, un luogo nuovo di incontro tra hospitality & food nella Roma barocca del Seicento che offre al visitatore un viaggio nel passato, in uno dei luoghi più suggestivi della capitale.
Borgo Ripa nel cuore di Trastevere
“Borgo Ripa” è nel cuore di Trastevere presso il Lungotevere Ripa, zona che va da Ponte Palatino al porto di Ripa Grande. Il Tevere lo divide dal colle Aventino. Il complesso storico è circondato da mura e appena si varca il cancello si ha l’impressione di essere in una dimensione di altri tempi. Dal lungotevere chiassoso al “Giardino delle delizie”, intimo e segreto, un vero incanto.
La nostra visita è un susseguirsi di scoperte e di luoghi inattesi. Oggi, dopo un accurato restyling durato oltre 10 anni, l’antico Complesso si presenta in tutta la sua magnificenza e modernità attraverso la realizzazione della “Residenza Doria Pamphilj” e l’”Hostel Ripa Village”. Al centro del giardino, cuore pulsante di “Borgo Ripa”, una grande fontana dove galleggiano ninfee. L’originale, successivamente spostata, era stata disegnata dal Bernini e decorata con chiocciola e delfini.
L’intento ora è quello di riprodurla in 3d esattamente come l’originale e di riposizionarla nel luogo di origine. Il giardino diventa così il crocevia del borgo e luogo di aggregazione. Un giardino storico dove si narra che Donna Olimpia coltivasse ciliegie, prugne e albicocche. Ancora oggi rigogliosi alberi di fico diventano ombrelli per ripararsi dal sole. Una vera “delizia” immortalata anche nelle tele del Vanvitelli.
Ed è proprio l’idea di avere un luogo al centro della città per socializzare che ha spinto l’imprenditore Marco Scaffardi in questa avventura di ristrutturazione e rilancio del Borgo. Un grande impegno economico di investimento che ha portato la messa a nuovo di spazi storici, per anni abbandonati. “Vorrei che questo luogo – si augura l’imprenditore – diventi punto di ritrovo per tanta gente, per lo scambio di idee, per i viaggiatori e in particolare per i giovani. Il personale sarà scelto reclutando anche ragazzi del quartiere per mantenere viva la tradizione romana. Inoltre ci sarà un premio dedicato alle arti contemporanee da lanciare in primavera”.
L’ospitalità a Borgo Ripa
Veniamo agli spazi per l’ospitalità. La “Residenza Doria Pamphilj” può accogliere fino a 40 persone in 12 eleganti spaziose suite, con alti soffitti, una vera rarità per il centro storico di Roma. Grandi finestre come cartoline che si affacciano sul Tevere offrono una vista spettacolare, un’immersione totale nella “grande bellezza”. Per raggiungere le stanze un’ insolita doppia scala che non si incrocia mai, da un lato si sale dall’altro si scende. Gli appartamenti sono tutti finemente arredati con gusto per accogliere anche le famiglie puntando al concetto di suite con angolo cucina all’interno e cercando di mantenere un giusto compromesso qualità-prezzo.
Borgo Ripa lancia anche il nuovo concetto di ostello, rifacendosi alla storia di luogo di accoglienza per i pellegrini in visita a Roma. L“Hostel Ripa Village” si compone di 123 eleganti e comodi posti letto all’interno di stanze realizzate ad hoc. Un ostello “chic” per tutti i giovani, curiosi viaggiatori del mondo, che hanno voglia di incontrarsi in una “venue” unica.
Borgo Ripa e la cucina romana
Borgo Ripa nasce anche per far scoprire la storia di Roma, l’antichità, le tante bellezze che ci circondano e non solo. Infatti alla tradizione della cucina romana è dedicata l’offerta culinaria. Dall’aperitivo servito sotto il porticato che costeggia il giardino, alla cena seduta, in un luogo davvero ideale per l’organizzazione di eventi la cui regia è stata affidata a Roberta Calò.
Del palato si occupa l’hosteria “da Luciano a Borgo Ripa”, con la proposta di un tradizionale menu romano. Nel giardino si può scegliere sotto quale albero da frutto mangiare mentre all’interno della sala, dominata da un’antica vasca, si mangia su tavole di legno. Nel menù: taglieri di salumi “Donna Olimpia”, “dolcezze trasteverine”, biscotti e crostate accompagnate da vino locale. Tra i primi non mancano le intramontabili paste cacio e pepe, alici e pecorino e per i secondi polpette al sugo e abbacchio allo scottadito.
“La chicca” del nostro pranzo è stato un gustosissimo tiramisù, una ricetta esclusiva firmata “Angelina” di Anna lo Presti. Sembra essere il miglior tiramisù della capitale, noi lo abbiamo assaggiato. Un dolce pronto a viaggiare oltre i confini nazionali. Ma questa è un’altra storia che più avanti vi racconteremo.
Borgo Ripa è il rifugio nel verde al centro della città, una piccola oasi di fresco e tranquillità nel cuore di Trastevere. Per un aperitivo, una cena o una semplice chiacchiera. Con la possibilità di ascoltare musica dal vivo durante la settimana o rivedere film storici. Food e hospitality nella Roma del Seicento.
Borgo Ripa
Lungotevere Ripa, 3 – 00153 Roma
Web: www.borgoripa.it
Tel: + 39 331 4736611
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