Non è vero che a due passi dal Colosseo (siamo in via Ostilia nel rione Celio) ci siano solo ristoranti per turisti. Il Bocconcino è soprattutto un locale per i romani appassionati delle tradizioni. Qui troverete la cucina introvabile, ricette romane e laziali ormai dimenticate e recuperate dagli antichi testi di Ada Boni e Pellegrino Artusi. Un menu interamente dedicato ai piatti storici della cucina di casa, quando non esistevano i frigoriferi e i prodotti erano sempre freschissimi. Dal Bocconcino i piatti sono tutti a chilometro buono (perché quello zero a Roma è praticamente impossibile) proposti secondo un menu-calendario basato sulla stagionalità e sulle materie prime migliori che il mercato offre ogni giorno.
Il Bocconcino: un locale semplice ma accogliente
Il locale è semplice ma super accogliente, interamente rinnovato durante la pandemia. Dell’originaria stazione di posta per i pellegrini ha mantenuto intatti i pavimenti e il soffitto con le volte a mattoncini. Il Bocconcino nasce nel 2004 dall’idea di Giancarlo Pragliola, ex-farmacista con la passione per la cucina.
Oggi Giancarlo ha definitivamente abbandonato il bancone dei medicinali per dedicarsi completamente alle ricette della sua infanzia, quelle di casa preparate dal nonno Alfredo. Qualche esempio: gli ngozzomoddi (polpette di carni bianche con sedano e cannella che si davano ai bimbi del ghetto durante i digiuni festivi) oppure il tordo matto (spiedini di vitella con guanciale, fegatini e alloro, arrostiti con pezzetti di pane croccante) fettuccine con ragù di rigaglie di pollo, anatra alla cesanese e animelle cotte come da antica tradizione al marsala.
Il Bocconcino: il menu
Oltre al menu dei piatti introvabili dal Bocconcino troverete i grandi classici della tradizione romana, carbonara e amatriciana, i suppli di riso secondo la ricetta firmata da Ada Boni nel 1929 sulla Cucina Romana e una selezione di pizze di alta qualità.
Il tutto a prezzi assolutamente corretti. Una menzione speciale meritano a nostro parere i ravioli di baccalà con piselli e taccole in fumetto di canocchie. Un piatto gustosissimo e davvero completo perché contempla tutto: carboidrati, proteine, verdure. Ed è molto coreografico e profumato. Voto 10 anche alla miglior crostata di ricotta romana e visciole della capitale.
Il Bocconcino propone una carta strutturata in due parti: una stagionale e una costruita secondo il concetto del menu-calendario, con dei fuori menu a rotazione giornaliera (basta consultare la lavagna appesa all’interno del locale). Il martedì e il venerdì troviamo il baccalà con i ceci e il pesce azzurro; il giovedì gli gnocchi (piatto sostanzioso ed economico per affrontare al meglio il venerdì di magro); il sabato la trippa (come da tradizione testaccina); la domenica arrosti e lasagne per celebrare il giorno di riposo per poi ricominciare la settimana il lunedì, giorno di avanzi, con ricette come il bollito alla picchiapò o le polpette.
Dal Bocconcino è centrale la componente giudaico-romanesca. La comunità ebraica di Roma ha origini lontanissime (risalenti al II secolo a.C.) e la sua gastronomia si contraddistingue per un’anima conservatrice, memoria storica dei sapori della città eterna. Non solo carciofi alla giudia, anche fiori di zucca farciti e fritti, frattaglie, filetti di baccalà e molte altre ricette.
Un’attenzione particolare è riservata alla carne, prevalentemente da allevamenti naturali e non intensivi. Le carni di manzo sono certificate come allevate esclusivamente ad erba con un protocollo controllato dall’università di Bologna. La carta dei vini è realizzata in collaborazione con Trimani: propone una selezione di vini laziali come il Cesanese DOC di Damiano Ciolli e altre piccole cantine.
Il Bocconcino: formula all day long
Il Bocconcino prevede una formula all day long: dalla prima colazione (disponibile fino alle ore 12.00, con torte e crostate fatte in casa e i famosi croissant di Casa Manfredi realizzati dalla pastry chef Giorgia Proia), al pranzo, l’aperitivo (calice di vino, bollicine, cocktail, tagliere di salumi e formaggi con materie prime del territorio) e la cena.
Una visita al Bocconcino può essere anche l’occasione per scoprire uno dei quartieri più antichi e affascinanti di Roma: il Celio, storico rione e uno dei dei sette colli di Roma. Il nome deriva da Celio Vibenna, il condottiero etrusco che aiutò Servio Tullio – il sesto re di Roma – ad occupare prima questa zona e poi l’intera città. Tra le attrazioni principali del rione il Colosseo, la Basilica di Ss. Giovanni e Paolo, la chiesa dei Ss. Quattro Coronati, villa Celimontana e la Basilica di San Clemente con il suo mitreo sotterraneo e la cappella affrescata da Masolino da Panicale, il maestro di Giotto.
Il Bocconcino, via Ostilia 23 – 00184 Roma lun – dom 8.30/23.00 chiuso il mercoledì T. +39.0677079175 ilbocconcino.com
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