Festival della Valle d’Itria 2019: la vacanza tematica è un modo sano e intelligente di occupare il proprio tempo libero. C’è chi mal sopporta di giacere su un lettino a bordo mare senza far nulla, ma preferisce dare un senso al relax. Da appassionata di musica (un retaggio che deriva dalla mia formazione) amo abbinare le vacanze all’ascolto di qualità. Ho avuto occasione di girare per festival musicali in questi anni in località amene e di grande fascino. L’ultima scoperta, che diventa anche un consiglio, è il Festival della Valle d’Itria 2019 a Martina Franca, una delle zone più belle e ricche di storia della Puglia.
Il Festival della Valle d’Itria 2019 ha una lunga tradizione e da 45 anni anima da metà luglio ai primi di agosto la città angioina famosa, oltre che per la sua rassegna musicale focalizzata sul belcanto e l’opera buffa italiana, per lo stile rococò che caratterizza l’incantevole centro storico. Una manifestazione che porta il sigillo di Fabio Luisi, già direttore stabile d’orchestra del Metropolitan di New York. Luisi è molto legato a questa manifestazione perchè mosse i suoi primi passi, prima di essere acclamato a livello internazionale, proprio al Festival della Valle d’Itria 2019, voltando le pagine degli spartiti ai concertisti.
Festival della Valle d’Itria 2019: come raggiungere Martina Franca?
Dall’aeroporto di Brindisi (servito anche da molte compagnie low cost) dista circa 40 minuti, 1 ora e 10 da quello di Bari. Ho alloggiato al Park Hotel San Michele, una struttura semplice con un bel patio esterno e un’ottima cucina. (http://www.parkhotelsanmichele.it/).
Festival della Valle d’Itria 2019: il programma
I concerti del Festival della Valle d’Itria 2019 si svolgono nell’atrio interno del Palazzo Ducale (che ospita anche un’interessante mostra nei saloni affrescati del Settecento, dedicata a Paolo Grassi, uomo di cultura “martinese”, ideatore del Festival musicale) e il Chiostro di San Domenico. Ho assistito all’opera inaugurale “Il matrimonio segreto” di Domenico Cimarosa con la regia di Pier Luigi Pizzi che ha scelto un allestimento contemporaneo, tra quadri di Fontana e Burri, e abiti di scena dei nostri giorni forniti da una boutique della zona.
A dirigere l’Orchestra del Teatro Petruzzelli di Bari il giovanissimo Michele Spotti, classe 1993. Tre ore e mezzo di opera sono volate via in modo leggero e spassoso anche grazie al testo del libretto proiettato sulla parete frontale. Non serve una preparazione musicale specifica ma solo il desiderio di ascoltare dell’ottima musica. Una piccola raccomandazione. Martina Franca si trova a 400 metri sul livello del mare e nel cortile del Palazzo Ducale si formano correnti che rendono la temperatura decisamente più fresca, un sollievo nelle estati torride, ma la sera occorre coprirsi!
Nel calendario del Festival della Valle d’Itria 2019, oltre all’opera comica, sono previsti una serie di concerti cameristici di qualità e un’iniziativa davvero deliziosa e legata al territorio: L’Opera in masseria, proposta insieme al Consorzio Tutela del Primitivo di Manduria. Un numero selezionato di masserie, fra i trulli delle province pugliesi di Brindisi, Bari e Taranto, ospitano intermezzi buffi del Settecento napoletano, durante il periodo del festival. Si può così ascoltare musica sotto le stelle in una cornice suggestiva degustando vino doc.
Per informazioni sul calendario, biglietti e iniziative del Festival della Valle d’Itria 2019 www.festivaldellavalleditria.it
Festival della Valle d’Itria 2019: alla scoperta della location
Scegliere la Valle d’Itria per le proprie vacanze offre grandi opportunità di scoperta del territorio. In un giorno e mezzo ho visitato ben 4 località.
A cominciare da Martina Franca, con il suo centro storico pedonale, la Basilica di San Martino e i numerosi palazzi nobiliari. Da segnalare Palazzo Lella del 1745, Palazzo Magli e Palazzo Stabile.
Festival della Valle d’Itria 2019: dove mangiare?
Il Garibaldi Bistrot si trova in Piazza del Plebiscito, proprio di fronte alla Basilica. Ho mangiato un piatto di crema di fave e cicoria, specialità pugliese preparata dalla proprietaria.
Accompagnata da Giusy Capotorto (guida professionale free lance della zona, la trovate su Facebook e al numero +39 3473442132) ho visto per la prima volta Alberobello, con i suoi 1400 trulli, patrimonio Unesco dal 1996 (le prime costruzioni coniche risalgono al 4°-6° secolo d.c.) e i borghi medievali di Locorotondo e Cisternino. Il primo è un autentico gioiello, ha una pianta circolare come suggerisce anche il nome, le tipiche case con i tetti spioventi (chiamate “cummerse”) e un dedalo di vicoli curatissimi.
Cisternino è patrimonio dell’umanità, nella classifica dei “borghi più belli d’Italia” e meta del jet set internazionale da tempi non sospetti. Anche qui è bello perdersi nel labirinto di vicoli per poi ritrovarsi nella piazzetta principale a sorseggiare caffè al ghiaccio con latte di mandorla, una specialità della Puglia. Oppure se si ha fame provare l’esperienza del “fornello aperto”, una macelleria dove poter scegliere la carne da far cuocere al momento.
Per gli spostamenti potete rivolgervi a Mariano Scialpi. I van di cui dispone sono nuovi e confortevoli. Tel. +39 339 5092516 – +39 3805226777
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