C’è qualcosa di magico su questa punta di roccia raggiungibile solo a piedi dalla Piazzetta di Capri. Qui si incontrano mare e cielo in una congiunzione magnetica che riempie l’anima. Poter trascorrere qualche ora all’Hotel Punta Tragara e toccare i Faraglioni con un dito è un piccolo privilegio.
Siamo di fronte a una delle immagini-simbolo di Capri, l’eterna cartolina del passato, presente e futuro di una delle isole forse più conosciute al mondo. Soggiornare a Capri è un’esperienza. La funicolare, i taxi aperti, la Piazzetta, via Camerelle. Ovunque sciami di turisti “mordi e fuggi” che rendono faticoso anche il solo camminare. Ma quando cala la sera e si entra all’Hotel Punta Tragara, inizia l’incanto.
Un welcome-drink a base di limone seduti sui divani dalle tappezzerie pastello nella hall arredata in modo eclettico e intrigante. In una ciotola, una piccola salvietta ristretta, imbevuta d’acqua, seduta stante. Particolari che ti fanno subito sentire in un luogo unico. E l’Hotel Punta Tragara lo è davvero. Il progetto iniziale risale al 1920 e porta la firma del grande Le Corbusier, il padre dell’architettura moderna, che lo immaginò come “un’emanazione della roccia, una filiazione dell’isola, un fenomeno vegetale, quasi un lichene architettonico cresciuto sul fianco di Capri”.
Nacque come villa del marchese Emilio Vismara, ingegnere lombardo che riceveva alle sue feste, in quella che chiamava “Stracasa“, personaggi illustri. Durante la Seconda Guerra Mondiale accolse tra le sue mura il comando americano e alcuni protagonisti della storia dell’epoca: i generali Dwight Eisenhower, Mark Clark e Sir Winston Churchill.
Hotel Punta Tragara: la storia
Luogo-icona della Dolce Vita venne acquistato nel 1968 dal Conte Goffredo Manfredi, che da buen retiro, lo trasforma nel 1973 in albergo, e, nel corso degli anni, dopo una serie di ristrutturazioni, diventa l’esclusivo cinque stelle lusso attuale, di cui si occupa in prima persona il nipote del marchese, suo omonimo, Goffredo Manfredi. La famiglia è tra l’altro proprietaria di Palazzo Manfredi a Roma, un altro albergo esclusivissimo, famoso per la vista vis a vis del Colosseo, e del ristorante Mammà, sempre a Capri. Le strutture compongono la Manfredi Fine Hotels Collection.
Abbiamo soggiornato due notti all’hotel Punta Tragara in una suite con romantico terrazzino ad angolo, ombreggiato dai pini e proiettato sui Faraglioni. Ogni finestra della stanza è un quadro. Nel bagno un set di amenities firmate Etro, oltre a un delizioso paio di ciabatte in ciniglia bianche e verde salvia da piscina. Nel salottino un’invitante tortina “caprese” insieme a una bottiglia di prosecco.
Il passaggio nella terrazza all’ultimo piano, affacciata sulla baia, con due piscine di acqua dolce, una a temperatura naturale e l’altra riscaldata incastonate in un giardino fiorito e profumato, è d’obbligo. Altro rito irrinunciabile l’aperitivo. Se si pensa al clamore della Piazzetta, qui si vive in un’oasi di pace assoluta. Specialità della casa il Gin Tonic con 70 tipologie di cocktail. Il bar-man Daniele Chirico lo prepara davanti a noi con tutta la maestria della sua esperienza. La lista delle etichette è notevole.
Proviamo il Gin Ki no Bi giapponese con un’acqua tonica della Nuova Zelanda, mixato con bacche di ginepro, limone e ghiaccio prodotto artigianalmente da lastre tagliate a mano. I canapè a base di crema di broccoli e acciughe ci accompagnano verso il “Monzù”, (dal francese monsieur, come erano chiamati i capocuochi della case aristocratiche campane), il ristorante dell’hotel con vista su Marina Piccola e sui Faraglioni, per l’attesa cena firmata dallo chef in odore di stella Luigi Lionetti, caprese doc.
Hotel Punta Tragara: il menu del ristorante Monzù
Una persona oltre che uno chef. Un uomo giovane, pieno di entusiasmo e passione per il suo lavoro, dal 2013 alla guida del Monzù. Calciatore mancato per un problema di salute sposa la cucina e a 33 anni diventa un campione. Ecco il menù a “sorpresa” che ci è stato proposto: un’esplosione di sapori e prodotti dell’isola.
– Palamita, acciughe, lamponi e pesto di fagiolini.
– Il “nostro” totani e patate.
– Bon Bon di gamberi, zuppetta di olive all’acqua di pomodoro, mandorla e limone candito.
– Seppia, ceci, friarelli e n’duja.
– Risotto, scampi, capperi, burrata e alghe di mare al profumo di limone.
– Mezzi paccheri, vongole veraci, calamaretti spillo e zucchine.
– Gallinella, fagioli di Controne ed emulsione di cozze.
– Agnello, laticauda, topinambur, crumble di finocchietto e cappon magro.
Dolci curati dalla chef pasticcera Cristina Passini
– Gelato al kefir di bufala, mela verde e cedro
– Assoluto al limone
– Sfera alla nocciola, cacao e passion fruit
– Lingotto mandorle e pera, sorbetto al mango e curry
La seconda giornata a Capri è dedicata alla scoperta dell’isola. Ma scordatevi la tranquillità. E’ una continua gimkana tra colonne di turisti che arrivano senza tregua per una breve visita. A piedi dall’hotel, abbiamo visitato i giardini d’Augusto. Sono molto curati e valgono alcuni scatti memorabili dei Faraglioni. In prossimità, ma decisamente meno affollata, la Certosa di S.Giacomo.
Anacapri merita un’escursione, raggiungibile in 10 minuti con bus dalla Piazzetta o taxi. Se a Capri non esistono che negozi griffati e gioiellerie, ad Anacapri è possibile fare uno shopping più tipico. Abbondano i negozi di abbigliamento di lino (camicie, giacche, vestiti, sciarpe), un vero “must” dell’isola, e poi le botteghe artigiane di sandali capresi dalle decorazioni fantasiose.
Hotel Punta Tragara: il ristorante Mammà
Rientriamo a Capri e ci rituffiamo nel clamore ma appena si raggiunge l’Hotel Punta Tragara si torna alla serenità. La seconda food experience è al ristorante “Mammà” (anch’esso di proprietà della famiglia Manfredi) che si trova nel cuore di Capri, a pochi passi dalla Piazzetta. Dalla sua terrazza, sobriamente arredata nei toni del bianco e azzurro, si gode un’impareggiabile vista con tramonto del Golfo di Napoli.
Il ristorante, nato nel 2013 su ispirazione di Gennaro Esposito, tra gli chef più acclamati d’Italia, è oggi guidato da Salvatore La Ragione – classe 1977 (1 stella Michelin), storico collaboratore e amico di Esposito – ed è una delle eccellenze del panorama gourmet caprese.
La filosofia culinaria del “Mammà” si fonda su un giusto mix tra cucina contemporanea e grande tradizione mediterranea, partenopea e caprese con prodotti forniti quotidianamente dai migliori pescatori e allevatori di Capri e Anacapri. Più semplicità, dunque, rispetto a un concept propriamente gourmet. Ecco il menù che abbiamo provato.
– Pizza sottile con lievito madre e tartufo (da una ricetta di 60 anni fa).
– Panino al sesamo, tonno, burrata e crema di peperoncini verdi.
– Tagliatelle di seppia, alga nori e maionese di rapa rossa.
– Polpo scottato alla griglia e topinambur.
– Spaghetti ai ricci di mare e anemoni.
– Trancio di rombo in crosta di pinoli e guazzetto di vongole.
– Mousse di mango, crumble di mandorle, confite di cocco.
Cosa è rimasto di questa esperienza a Capri? I colori delle bouganville in fiore, l’odore dei cedri, l’energia dell’atmosfera, l’unicità del luogo, i sapori del Mediterraneo e la sensazione di sospensione tra mare e cielo. Toccare i Faraglioni con un dito è un’esperienza unica che solo l’Hotel Punta Tragara sa offrire ai suoi ospiti.
Hotel Punta Tragara, via Tragara 57 – 80073 Capri (Na) – Tel. +39 081 8370844
Ristorante Monzù, via Tragara 57 – 80073 Capri (Na) – Tel. +39 081 8370844
www.hoteltragara.com – info@hoteltragara.it
Ristorante Mammà, via Madre Serafina 8 – 80073 Capri (Na) – Tel. +39 081 8377472
www.ristorantemamma.com – info@ristorantemamma.it
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